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Prendersi cura delle emozioni

Nel corso della nostra esistenza facciamo quotidianamente esperienza di emozioni di intensità e natura differente. La vita a volte travolge e mette alla prova, altre sorprende, altre ancora sfiora ed accarezza il nostro mondo interiore. E, per non lasciare che tutto semplicemente accada, abbiamo bisogno di fermarci, ascoltare e riconoscere il significato e l’effetto che tutto ciò ha a livello emotivo.

Le emozioni emergono in risposta a un evento o un cambiamento saliente nel proprio mondo interno o esterno e sono esperienze complesse, dinamiche e multidimensionali che coinvolgono molteplici componenti tra loro interdipendenti. Esse infatti includono una valutazione cognitiva, ovvero il significato soggettivo che attribuiamo a un evento e che determina la qualità della nostra risposta emotiva e la sua intensità, modificano l’equilibrio del corpo alterando l’attivazione fisiologica (ad esempio il cuore batte forte, il fiato si fa corto), si manifestano attraverso espressioni del viso e del corpo, orientano le azioni ed i comportamenti. Hanno quindi innanzitutto una funzione evolutiva, in quanto ci predispongono all’azione e a mettere in atto comportamenti utili, ad esempio, alla sopravvivenza. Sono inoltre rilevanti indicatori del nostro benessere fisico, affettivo e relazionale e uno strumento comunicativo di fatiche, bisogni e frustrazioni.

Quello delle emozioni è un linguaggio fatto non solo di parole, ma anche di espressioni, immagini e sensazioni che fa da motore alla nostra esistenza e le dona significato. Tutte le emozioni quindi sono utili e indispensabili: possono essere piacevoli o spiacevoli, ma non esistono emozioni giuste e sbagliate. L’emozione è ciò che una persona vive, sente, e non può essere un errore. Come in un’orchestra, tutti gli strumenti sono fondamentali; tuttavia la buona riuscita di una sinfonia armonica rischia di essere compromessa quando uno strumento è silente o assume un volume così elevato da essere assordante. Allo stesso modo, in alcuni casi, le nostre emozioni si presentano con un’intensità tale da non farci sentire noi stessi: la disregolazione emotiva può presentarsi infatti con la sensazione di essere fuori controllo e sopraffatti dall’agitazione oppure, al contrario, di essere apatici ed emotivamente appiattiti. Per non agire in modo impulsivo ed automatico, potrebbe quindi essere utile, ad esempio, cercare attività calmanti quando siamo troppo attivati o stimolanti quando siamo troppo poco reattivi o ricercare il contatto e la condivisione con altre persone. Per poter tollerare meglio le nostre emozioni è necessario quindi non fuggire da esse evitandole, ma ascoltarle e sperimentarle, così da poter comprendere quali strategie ci fanno sentire in grado di affrontare le situazioni stressanti e di agire in modo intenzionale secondo le nostre necessità.

La regolazione delle emozioni è una fondamentale competenza che dovrebbe essere stimolata e promossa già dall’infanzia. I bambini devono imparare a identificare quando sono tristi, impauriti o felici, ad ascoltare le proprie sensazioni emotive, a esprimere i propri bisogni e a direzionare i propri comportamenti verso la soddisfazione di questi ultimi. Ciò è possibile educandoli emotivamente fin dai primi anni di vita, potenziando i loro strumenti di consapevolezza e di espressione, migliorando così la loro qualità di vita, le loro competenze relazionali e quelle degli adulti che diventeranno. Buone strategie di ascolto e regolazione delle esperienze emotive rappresentano basi fondamentali per l’età adolescenziale, durante la quale, anche a causa di cambiamenti a livello cerebrale, le emozioni vengono vissute in modo intenso e travolgente e i ragazzi faticano a dargli un significato e il giusto spazio per essere gestite.

Anche durante l’età adulta, soprattutto nei periodi di elevato stress, possono emergere modalità maladattive, caratterizzate da eccessiva reattività o totale chiusura ed appiattimento, alimentando così la propria sofferenza.

Riconoscere tali difficoltà è un primo passo necessario per preservare il proprio benessere fisico e psicologico e prevenire significative problematiche comportamentali e patologiche ad esempio di natura psicosomatica.

È quindi fondamentale prenderci cura della nostra vita emozionale, anche con il supporto di professionisti e percorsi educativi e di sostegno, coltivare la propria sensibilità e intelligenza emotiva, e sviluppare quindi un’abilità che coinvolge in modo armonico la mente, il corpo e il cuore, sostenendoci nel raggiungimento dei nostri obiettivi, nel superamento di situazioni faticose e stressanti e favorendo un senso di autoefficacia in tutte le situazioni, piacevoli o spiacevoli, che elicitano emozioni.

Accogliere e dare attenzione alla propria sfera emotiva fin dai primi anni di vita e imparare a dare espressione ai messaggi di cui è portatrice può aiutarci a posizionarci al timone della nostra vita, affinchè sia realmente e profondamente vissuta, o a rimetterci al comando, quando, durante periodi difficili, sentiamo di aver perso la rotta.

Dott.ssa ALICE CARDINALI

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